Terremoto del Belice: come rinascere dalle macerie

Terremoto del Belice: come rinascere dalle macerie

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In che condizioni si trova la valle del Belice, devastata nella notte tra il 14 e 15 gennaio 1968 da un terribile terremoto che provocò la morte di almeno 231 persone e portò all’attenzione dell’Italia tutta l’arretratezza in cui si viveva in quella depressa zona della Sicilia occidentale?

Una conferenza su questo tema, intitolata “La Valle del Belice 1968-2018. Rinascere dalle macerie” è stata ospitata il 22 gennaio scorso dal Consolato Generale d’Italia a Londra dove è stata allestita la mostra Synthesis che esplora le trasformazioni dei territori della Valle del Belice, il loro patrimonio storico-architettonico, la cultura popolare e le vocazioni economiche e sociali e coniuga in un unico percorso le opere scultoree realizzate dall’artista Vincenzo Muratore negli ultimi due anni con le opere pubbliche e architettoniche da lui ricostruite in Sicilia.

Presentata dal Console Generale Marco Villani e coordinata dal Prof. Maurizio Carta, la conferenza ha visto la partecipazione di Flavio Zappacosta, responsabile di ENIT, Elisabetta Rizzuto, curatrice della mostra, Vincenzo Muratore, artista ed economista, Gori Sparacino, Direttore della Strada del Vino Terre Sicane, e dei Sindaci di Contessa Entellina, Leonardo Spera,di Sambuca di Sicilia Leonardo Ciaccio, e Santa Margherita Belice, Francesco Valenti.

Nel corso della conferenza è stato presentato il catalogo dedicato alla mostra Synthesis di Vincenzo Muratore, edito dalla Comunità della Pace Edizioni a cura di Elisabetta Rizzuto e con il contributo del Prof. Maurizio Carta e Pietro GulloA conclusione dei lavori è stata presentata l’idea progettuale “The Valley, residenze d’artista diffuse della Valle del Belice”, uno spin off di Synthesis ideato dallo stesso Vincenzo Muratore e da Elisabetta Rizzuto. “Le residenze d’artista potranno essere intese come luogo di diffusione della conoscenza e della cultura in stretto legame con le comunità di riferimento e con il patrimonio culturale di tutto il territorio del Belice”, ha spiegato la curatrice Elisabetta Rizzuto. “La collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Londra ha avuto un ruolo centrale per l’ideazione di questo progetto artistico che potrebbe vedere i territori protagonisti di nuove relazioni internazionali”, ha dichiarato da parte sua Vincenzo Muratore.

La mostra – prolungata e visitabile quindi presso la sede del Consolato fino a marzo – è patrocinata dall’Assessorato ai beni culturali e all’identità siciliana, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Scuola Politecnica dell’Università di Palermo, con il supporto di Enit, della Strada del Vino Terre Sicane, Club Bella Italia Londra, del Consorzio Nazionale Italia Olivicola, di Wine and Food Promotion, Filari della Rocca e della Comunità Trinità della Pace.

La Redazione