“Elephant in the Room” alla 40esima conferenza ICCIUK

“Elephant in the Room” alla 40esima conferenza ICCIUK

Dibattito su innovazione e valori umani all’ombra della Brexit

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La Camera italiana di Commercio e Industria nel Regno Unito ha dedicato la 40ma edizione della sua conferenza annuale a “innovazione e valori umani”, senza però mai dimenticare l’ingombrante “Elephant in the Room” e cioè i timori e le incertezze legate ai complicati  negoziati della Brexit .

DSC_6981a (1)Aprendo il 26 ottobre la conferenza Leonardo Simonelli Santi, Presidente della Camera di Commercio (ICCIUK la sigla in inglese), ha esplorato i risvolti dell’intelligenza artificiale, un settore dell’innovazione tecnologica che affascina per le sue potenzialità di sviluppo dei processi produttivi, della scienza e della ricerca nei più svariati settori, ma che fa anche paura per i suoi effetti di cambiamento sulla vita e sul lavoro, come la perdita di occupazione quando i robot intelligenti sostituiscono le persone. Tuttavia, Simonelli ha invitato all’ottimismo ricordando che “le macchine sono create da esseri umani, da umani molto intelligenti”. Ha espresso una nota positiva anche riguardo all’ uscita del Regno Unito dall’Ue e i contraccolpi per i rapporti con l’Italia: “Prevarranno scenari ottimisti nella cooperazione fra i due paesi”, si è detto sicuro.

“I seicentomila italiani che vivono nel Regno Unito non sono ospiti, ma parte del Regno Unito, parte della famiglia”, ha assicurato da parte sua Greg Clark, ministro dello Sviluppo economico britannico, rivolgendosi ai rappresentati della comunità imprenditoriale Italiana nella storica Church House a Westminster.

DSC_7091a (1)Clark ha sottolineato i “legami profondi, culturali ed economici, fra l’Italia e il Regno Unito”. Ha ricordato che “Prima dei Beatles c’era Mantovani, un italiano di Tunbridge Wells, il primo a vendere un milione di dischi in Inghilterra”. Una battuta rompighiaccio in riferimento ad Annunzio Paolo Mantovani, un direttore d’orchestra, compositore e uomo di spettacolo di origine italiana di grande successo negli anni ‘50. Ma anche esempio “del contributo degli Italiani, con il loro lavoro, il loro impegno e la loro cultura” alla società di questo paese, “di cui sono testimonianza anche le società italiane nel Regno Unito leader nell’innovazione”. Il ministro britannico ha anche messo in risalto il valore delle imprese italiane che operano nel Regno Unito e di quelle britanniche presenti in Italia. “Il rapporto tra le nostre economie sarà sempre importantissimo, e dobbiamo approfondire il lavoro comune di istituzioni e persone”, ha detto, ricordando come le relazioni bilaterali siano “convenienti per entrambi”.

L’importanza dell’import-export fra i due Paesi è stata ribadita dall’ambasciatore a Londra, Raffaele Trombetta. “Nei primi otto mesi del 2018 l’interscambio è stato di 19,3 miliardi di sterline, in crescita sullo stesso periodo del 2017”, ha riferito. “L’Italia è l’ottavo partner commerciale del Regno Unito ed il settimo fornitore”. Sulla Brexit, ha assicurato che l’Italia farà del suo meglio: un “buon accordo” tra Londra e Bruxelles, “è ora importante, in modo da conservare al massimo tutto ciò che di buono fino ad ora è stato conseguito”.

DSC_7193a (1)Parlando a “La Notizia” a margine della conferenza, la ex Presidente della Confindustria Marcegaglia ha dal canto suo auspicato una Brexit il più possibile indolore: “Mi auguro un “soft” Brexit che salvaguardi i diritti dei cittadini Europei e soprattutto un riconoscimento del grande contributo dei cittadini italiani alla vita culturale ed economica del Regno Unito”.

In tema di innovazione, interessante è stato il contributo alla conferenza – il maggior appuntamento della comunità imprenditoriale Italiana a Londra – dato da personalità di spicco dell’accademia. Sono intervenuti alla conferenza Robert Leonardi, visiting professor alla LUISS Guido Carli di Roma, Sir Anton Muscatelli, Rettore dell’Università di Glasgow, S.E. Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere delle Accademie Pontificie delle Scienze e delle Scienze Sociali, Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi di Milano, e anche Emma Marcegaglia, intervenuta con il “cappello” di Presidente dell’Università Luiss Guido Carli oltre a quello di Presidente dell’ENI. “L’innovazione è il modo migliore per creare nuovi posti di lavoro”, ha dichiarato. “Qual’ è l’alternativa?”, si è chiesta riferendosi a coloro che temono il progresso. “Secondo me l’alternativa è povertà e anche meno democrazia”. La soluzione, ha proseguito, è che il governo crei un terreno propizio con l’obiettivo di investire in educazione della massima qualità possibile con spazio per l’università privata e investimenti privati. Per far fronte alla disuguaglianza fra diverse parti della società, “non servono sussidi ma opportunità e istruzione”, ha ribadito. Da presidente dell’Eni, Marcegaglia ha sottolineato che “l’innovazione è tutto per la noi, siamo all’avanguardia nella ricerca e nell’esplorazione. Il nostro obiettivo a lungo termine è creare valore”.

DSC_7260a (1)“Investire nelle persone è cruciale”, ha aggiunto Loredana Dellagiovanna, Country Manager di Hitachi in Italia. “Le persone sono sempre state il nostro focus principale”, ha affermatp. “Se non facciamo innovazione nelle persone, opporranno resistenza al cambiamento.” E su questo tema, Gina Miller, nota attivista Britannica “pro-remain”, e a favore dei diritti dei cittadini, fondatrice e partner di SCM Direct, ha ricordato che in epoche di grande cambiamento, sin dai tempi di Platone, sono stati individui eccezionali che si sono presi il compito di dibattere dei valori umani e delle responsabilità. “Oggi questo manca. Abbiamo bisogno che le corporazioni, accademici e politici si assumano questa responsebilità”. Sul tema si sono espressi anche Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia e Pietro Fosci, direttore BSI Assurance Services.

Roberta Bonometti