Consolato di Londra si rafforza con 10 assunzioni

Consolato di Londra si rafforza con 10 assunzioni

Deputato chiede il raddoppio personale per Brexit

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Da metà ottobre il Consolato generale di Londra è in grado di andare meglio incontro alle esigenze della comunità italiana: grazie al supporto della Farnesina, ha infatti potuto assumere dieci impiegati con contratti a tempo determinato dopo la selezione fatta a giugno.

Si tratta di un importante raff orzamento dell’organico del Consolato, che passa da 52 a 62 unità e che insieme all’attivazione del sistema “prenotaonline”, lo scorso 3 settembre, è volto a rispondere in primo luogo alle esigenze della collettività nei settori Passaporti e AIRE.

Di sicuro il lavoro non manca se si pensa che la circoscrizione di competenza del Consolato Generale d’Italia a Londra ricomprende Inghilterra, Galles, Gibilterra e Isole del Canale, dove in tutto risiede una comunità di circa 350.000 italiani iscritti in AIRE e altrettanti non iscritti.

Da parte sua il deputato Massimo Ungaro, eletto per il PD nella circoscrizione Europa, ha chiesto con un’interrogazione scritta al ministro degli Esteri Enzo Moavero che sia raddoppiato il personale consolare operante nel Regno Unito in vista delle turbolenze legate all’uscita dall’Unione Europea. “Già da alcuni mesi – aff erma il parlamentare – si registrano in previsione della rivoluzione Brexit e nonostante il gran lavoro degli uffi ci da poco rinforzati con altre unità di personale, lunghe attese e criticità nei servizi consolari, ad esempio per il rilascio di passaporti, documenti d’identità, naturalizzazioni per matrimonio, altre necessità. Per queste importanti ragioni ho appena chiesto al Ministro Moavero di raddoppiare per il biennio 2019-2020, data la straordinarietà e unicità del processo di Brexit dall’Unione Europea, tutto il personale consolare presente in Gran Bretagna per risolvere il problema dell’inevaso e per aff rontare le evidenti necessità future”.

Della necessità di raff orzare la rete consolare ha parlato a più riprese anche Ricardo Merlo, Sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo.

“Quello che abbiamo trovato quando ci siamo insediati al Governo”, ha detto Merlo riferendosi alla rete consolare, “è una situazione a dir poco diffi cile. Ovviamente non si può dare la colpa di questa situazione al governo che ci ha preceduti, né a quello prima ancora, quanto piuttosto a una serie di politiche sbagliate che si sono succedute dal 2008 a oggi. Basti pensare che alcuni anni fa sono stati chiusi ben 20 uffi ci consolari e 4 ambasciate. Inoltre da otto anni a questa parte si è registrato un decremento del personale consolare di 1.115 unità, a fronte di un aumento vertiginoso – oltre 1 milione
– degli iscritti all’Aire, oltre ai non iscritti che sono molti di più”.

“Ci troviamo nella situazione paradossale – ha lamentato il sottosegretario – per cui gli italiani all’estero aumentano, mentre diminuiscono i rappresentanti consolari che dovrebbero essere il raccordo tra il Paese ospitante e quello di origine”. “Penso a Londra dove – ha indicato Merlo quando il 24 ottobre ha preso la parola alla presentazione dell’ultimo rapporto della fondazione Migrantes sugli italiani all’estero – la situazione è veramente complicata. La gente spesso se la prende con i consoli o con i semplici impiegati per i lunghissimi tempi di attesa. Ma la colpa non è loro. La mole di lavoro è tale da non poter essere smaltita. L’attuale governo sta cercando di intervenire per porre rimedio a questa situazione…. Per fortuna il governo precedente ha cominciato a intervenire aumentando alcune unità con i contrattisti. Ora speriamo che nella Legge di Stabilità l’aumento sia signifi cativo, sia per quanto riguarda gli impiegati, sia per quanto riguarda i contrattisti. In questo senso, dobbiamo aprire il concorso alla Farnesina, abbiamo bisogno di diplomatici. Quando cammino per il ministero, non vedo giovani. Questo perché siamo stati per circa 10 anni senza concorsi, nell’ottica di un inconcepibile volontà di risparmiare”.

La Redazione