Una mostra su Renzo Piano alla Royal Academy di Londra

Una mostra su Renzo Piano alla Royal Academy di Londra

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Al grande architetto genovese Renzo Piano, in queste settimane alla ribalta con un ispirato progetto per la sostituzione del ponte Morandi tragicamente crollato nella sua città natale il 14 agosto, è dedicata una importante mostra retrospettiva alla Royal Academy di Londra.

La mostra “Renzo Piano: the Art of Making Building” resterà aperta fino al 20 gennaio 2019 ed è stata inaugurata il 12 settembre alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Londra Raffaele Trombetta. È stata allestita nelle nuove gallerie Gabrielle Jungles-Winkler, aperte in occasione delle celebrazioni per i 250 anni dell’istituzione londinese. Presente all’inaugurazione, Renzo Piano ha ricordato nel suo indirizzo di saluto l’importanza dell’architettura come arte al servizio della comunità.

La mostra racconta il genio dell’architetto genovese attraverso una selezione di sedici progetti iconici rappresentativi delle diverse fasi della sua carriera, dalle prime sperimentazioni, tra cui il Centre Pompidou di Parigi realizzato assieme a Richard Rogers, passando per la fondazione dello studio Renzo Piano Building Workshop con sede a Parigi, Genova e New York, fino ai progetti contemporanei, tra cui il grattacielo Shard alla City di Londra. La retrospettiva è sponsorizzata dalla catena anglo-italiana Rocco Forte Hotels e dall’Agenzia ICE. Curata da Kate Goodwin, comprende anche un’isola
virtuale con 100 degli edifici disegnati da Piano. “Spero che le persone si possano sentire arricchite e apprezzino la poesia e la magia dell’architettura”, ha detto la curatrice della mostra.

Partendo da un tasto su cui Renzo Piano ha battuto a più riprese e cioè il fatto che “la grande sfida del nostro secolo è trasformare le periferie in zone urbane, fertilizzarle in modo che diventino vere città”, la Royal Academy ha organizzato il 19 settembre un dibattito sul ruolo delle periferie urbane nella concezione di città. Un problema non da poco se si pensa che mediamente il 90% degli abitanti delle città vive in effetti in periferia . Al dibattito, supportato dall’istituto italiano di cultura, hanno partecipato gli architetti Massimo Alvisi, Torange Khonsari e Adam Kaasa.

La Redazione