Ferrari porta “The Italian Art of Living a Londra”

Ferrari porta “The Italian Art of Living a Londra”

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Una serata squisitamente italiana in una delle piazze più suggestive di Londra. L’evento The Italian Art of Living è andato in scena lunedì scorso alla Battersea Power Station, proprio sulle sponde del Tamigi, sullo sfondo le suggestive ciminiere della centrale elettrica immortalate sulla copertina dell’album Animal dei Pink Floyd. Era il 1977. Al piano, questa volta, c’era Roberto Terenzi, con la sua musica jazz, accanto alle bollicine Ferrari e alle ricette collaudatissime di Francesco Mazzei nel suo ultimo ristorante: Fiume. DSC_3833a (1)In apertura, il seminario condotto da Marco Sabellico e Matteo Lunelli, interamente dedicato allo chardonnay, il protagonista nella produzione della maison trentina. Nella scaletta anche tre annate di Giulio Ferrari: il 2006, ricco, potente, con ottimi margini in prospettiva; il 2000, annata più evoluta, morbida e speziata; in chiusura, uno stratosferico Giulio Ferrari Collezione 1997, 18 anni sui lieviti, sapido, cremoso, con una progressione gustativa semplicemente incantevole, leggiadro e lunghissimo. “La sorpresa della serata? Per me è stato il Perlè Zero, da tempo non assaggiavo una bollicina italiana con questo stile e su questi livelli qualitativi”, ha commentato la Master of Wine Anne Krebiehl. Oltre duecento tra operatori, sommelier (tantissimi i ragazzi italiani alla guida di ristoranti importanti nella City) e giornalisti hanno preso parte alla festa, ritmata da musica, bolle e piatti a base di fregola, gnocchi, pizze gourmet e tanta voglia di vivere “all’italiana”. “Queste sono sicuramente le bollicine italiane più rappresentative in Uk”, commenta il Master of wine Michael Edward. “I simply adore this wine”, le fa eco Car- la Capaldo. “Il mercato di Londra sta riscoprendo le bollicine italiane. È un palato esigente, il Prosecco fa da breccia, ma c’è tanto spazio per l’unicità delle bollicine italiane. Il nostro gusto essenziale, alpino, minerale, è molto apprezzato. E tutto il Trentodoc sta crescendo”, ci dice Matteo Lunelli. Basta dare un’occhiata ai numeri. Nel 2017 complessivamente le bollicine italiane, secondo i dati Istat, sono cresciute nel Regno Unito dell’8,9% in quantità (a 1,1 milioni di litri) con un incremento nei valori dell’11,9% (409 milioni di euro). Un po’ più alternanti in avvio del 2018: con il primo trimestre che segna una fl essione nei volumi del 6,1% (a 20,2 milioni di litri), ma registra un incremento nei valori incassati del 2% (a quota 75,7 milioni di euro) rispetto al periodo gennaiomarzo 2017. A dimostrazione di come questo mercato ricerchi soprattutto la qualità. Qualità è, d’altronde, anche la parola d’ordine della ristorazione italiana in città: ben 16 gli indirizzi valutati nella nostra Top Italian Restaurants. “In passato tanti chef italiani hanno voluto strafare qui. Per me la cucina italiana è ingrediente, territorio, regionalità”, commenta Francesco Mazzei che ha tre locali a Londra. “Il mio successo è la semplicità. Keep it simple”, sorride.

trebicchieri/Lorenzo Ruger